lunedì 29 giugno 2009

Il tuo destino

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Là, dove esiste una realtà che è senza tempo e senza spazio, pensi che là sia il tuo destino.

Quando pensi di essere ricolmo o infinitamente vuoto, ritieni che sia il tuo destino.

Tutto ciò che la tua mente partorisce lo demandi al tuo destino.

Quando poni domande e non hai risposte a te gradite, ritieni sia il tuo destino.

Se pensi ad un sogno meraviglioso e lo pensi riferito all'uomo, alla persona e ti chiedi:

" Chi è, da dove viene, dove va?", rimani nell'angoscia di trovar risposta.

In vero il tuo destino è già lì!

Lo conoscerai dopo il cammino che hai percorso tra mille e ancor mille cadute e

qualche gioiosa danza!

Si presenterà senza domande, senza risposte.

Sarà al cospetto di Se stesso e sentirai e comprenderai la sua vera natura.

Quando e come avverrà a nessuno è dato saperlo...

Solo attimo dopo attimo lo assaporerai se riuscirai ad esserci nello stesso momento

in cui si pone al cospetto di SE STESSO.

am.fruscione


sabato 27 giugno 2009


Gesù ha detto :
Se chi vi guida vi dice : “ si, il Regno è nei cieli, allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio, se vi dicono che è nel mare, allora i pesci saranno in vantaggio. Ma il Regno è dentro voi e fuori di voi. Quando voi vi conoscerete, allora sarete consci e saprete che siete voi i figli del padre vivente. Ma se vi capita di non conoscere voi stessi, allora resterete poveri e siete la povertà stessa .

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Noi stessi siamo Dio, Ognuno di noi è un Dio in evoluzione che deve cercare di capire il vero significato della vita e tendere all'unità del tutto anzichè alla divisione che viene purtroppo perpetrata ad oggi in ogni aspetto della nostra attuale società sia dalle religioni, che dividono le persone causando innumerevoli sofferenze e guerre, sia dalle idee politiche che dalla differenziazione in classi sociali . Finchè l'uomo non percorrerà questa strada non sarà in grado di evolversi ed assaporerà in eterno LE MORTI . Tutto quello che stà acceadendo adesso non è altro ciò che si è già verificato migliaia di volte in altre zone spazio-temporali.

IO SONO COLEI CHE E'

IO VIVO NELLA LUCE
IO AMO LA LUCE
IO RIDO CON LA LUCE
LA LUCE MI SOSTIENE E MI NUTRE
CON GIOIA SERVO LA LUCE
POICHE' IO SONO LUCE
IO SONO LA LUCE
IO SONO LA LUCE
IO SONO.IO SONO.IO SONO

NAMASTE'

VOI SIETE
UNA PORZIONE DI DIO
E AVETE IL POTERE DI EVOLVERE
DALLA VOSTRA PARTE DEL VELO
FINO ALLA SFERA DOVE VI TROVATE
PRIMA DI VENIRE SULLA TERRA
E SIETE IMMENSAMENTE AMATI.
OGNUNO DI VOI
E' UN'ENTITA' SUPERIORE CHE,
PRIMA DI VENIRE QUI,
HA ACCONSENTITO AD ESSERE
PROPRIO DOVE SI TROVA ADESSO
Kryon

Padre Nostro di Gesu'(traduzione dell'aramaico)

PADRE NOSTRO
CHE SEI NEI CIELI
SANTO E' IL TUO NOME
IL TUO REGNO VIENE
LA TUA VOLONTA SI COMPIE
NELLA TERRA COME IN CIELO
TU DONI A NOI IL PANE DI OGGI E DI DOMANI.
TU PERDONI I NOSTRI DEBITI
NELL'ISTANTE IN CUI
LI PERDONIAMO AI NOSTRI DEBITORI.
TU NON CI INDUCI IN TENTAZIONI
TU CI LIBERI DEL MALE.
GESU'

Padre Nostro

preghiera


CHE LA CONSAPEVOLEZZA DEL NUOVO GIORNO SIA SEMPRE IN NOI

Lettere ad un amico invisibile

Da: Lettere ad un amico invisibile -21 marzo 1980

CIRCA L'AMORE

Caro amico,

Eccomi a te, anche se in ritardo, ma stamani mi sono lasciata coinvolgere da un libro molto interessante ed ho tardato al nostro appuntamento. Il libro in questione Chi ama non è solo!
In effetti, sono stata ugualmente con te e, in molti brani, ho ritrovato la tua espressione di vita e di verbo.
L'amore esteso a tutti gli uomini di ogni razza, di ogni religione, in ogni latitudine e longitudine, il perdonare l'odio, il rimettere le debolezze umane, il vivere i sentimenti non nella loro estrinsecità ma nell'amore. Questo il tema base assieme e all'affidamento che ci portano a non essere soli ma vivere in unione con Dio e da veri cristiani.(essere cristiani è seguire gli insegnamenti di Cristo, essere cattolici è seguire una parte o un settore della cristianità. Se si riflette un po' anche il buddismo, l'induismo e altre religioni hanno molte cose in comune con il cristianesimo, ma di questo parleremo un'altra volta.)
Una volta tanto ho ascoltato e ho parlato poco. Qui su questa terra, non va tutto bene, penso che il mondo vada così come l'uomo vuole che vada. Direi che l'essere umano arriva al punto d'essere schiavo del proprio simile dimenticando la propria libertà umana e pensando d'essere altruista nel momento che si fa schiavizzare dal suo simile.
Spesso questo modo d'essere è definito umiltà ma penso vi sia un abisso enorme fra schiavitù e umiltà.
Essere schiavo di qualcuno è subire, secondo me, l'altro esser umile vuol dire riconoscere il proprio stato, accettarlo ed accettare gli altri senza, per altro, sentirsi inferiori o superiori, essere pari al nostro simile donando, senza arroganza, ciò che si ha.
Lo schiavo non sempre è umile, può esserlo solo nel caso in cui è realmente libero nella schiavitù ma non conoscerò mai umiltà chi, dichiarandosi libero, non si rende conto d'essere schiavo: schiavo del mondo, schiavo di se stesso, delle abitudini, schiavo dell'essere e, soprattutto, schiavo del pensiero-mente. Tipica è la frase: "Sono un uomo libero quindi ritengo giusto il mio modo di essere della comunità e ad essa mi aggrego per non andare controcorrente". Hai notato che ciò viene detto con molta arroganza e con poca umiltà A tal proposito mi chiedo, è veramente libero costui? O è più libero lo schiavo che accetta il suo stato, umilmente, rendendosi schiavo dell'Amore Supremo e non dell'uomo e, quindi, divenendo realmente libero?
Chi è più libero colui che deve qualcosa al mondo o un delinquente in carcere?
Questo argomento è un po lungo, ti chiedo ancora un po della tua pazienza per l'amore che ti porto con la mia piccolezza umana, mentre sento che dal tuo amore scaturisce l'umiltà. La libertà la comunità nella schiavitù del tuo amore che, non è schiavitù nel momento in cui tu stesso divenisti schiavo del corpo, del mondo, degli uomini ma rimanesti libero nell'amore che ti permise di accomunare tutti gli uomini, di non dividerli, di non catalogarli ma solo di amarli ponendoti quale umile schiavo, cosciente, nella tua UNICA LIBERTÀ: "amatevi l'un l'altro come io vi amo!"
Mi rendo conto di divagare, eccomi a riprendere il "discorso"!...discorso?! Sai, mi sento come un oratore, ad un congresso, che sproloquia da solo davanti a microfoni e l'unico ad interessarsi di ciò che dice è lui stesso e lui stesso risponde agli interrogativi.
In buona sostanza Lui risponde a lui dall'interno! E' questo il miracolo dell'AMORE!
Se si prendesse coscienza di ciò, penso che le parole nei "congressi" non si udrebbero più. E' molto difficile, infatti, parlarsi, domandarsi ma, soprattutto, accettare che la risposta giunga da NOI STESSI; abbiamo bisogno di gratificarci sentendo la nostra voce, aspettando gli applausi alle risposte che ci siamo dati e glorificandoci per aver monopolizzato gli altri.
"monopolizzato l'attenzione del pubblico". Mi fa ridere quest'affermazione! Il pubblico! Quale pubblico? Quello che ascolta non ascoltando, quello che approva non sapendo, quello che assente senza conoscere il significato o quel pubblico che si ritiene libero e lo dichiara?
Hai mai visto libertà in un "congresso" o in un'assemblea?
Schiavi l'uno dell'altro, schiavi del giudizio dell'altro, schiavi del pensiero altrui e non si rendono conto: sono giulivi, dicono di decidere liberamente e non pensano che, dopo aver deciso, di avere, automaticamente, schiavizzato la comunità e, quello che è più triste è affermare di fare tutto ciò in nome della libertà per amore del prossimo!
Questa è la cosa più triste che può accadere agli esseri umani! Lui ha lasciato un dono agli uomini: "Amatevi come IO vi amo" e lui ha amato nella LIBERTÀ d'AMORE, PARLO' senza attendere approvazioni, ovazioni; LUI agì nella parola, LUI MOSTRO' L'AMORE.
L'essere umano ha saputo o sa veramente amare come Lui ha amato?
Prendiamo ad esempio i dodici apostoli: ognuno, se non erro, apparteneva ad una tribù che, simbolicamente, rappresenta la razza umana nella sua totalità e pronunciando questa frase, penso abbia voluto dire d'amare tutti incondizionatamente poichè Lui ha amato tutti senza confini, senza limiti, senza prevenzioni, senza preferenze. Gli apostoli, dagli scritti tramandati, sembra, abbiano avuto all'inizio, un rifiuto, un prevaricarsi l'un l'altro, un volersi sentire superiore all'altro finchè non compresero con il cuore e lasciarono fuori la mente, finchè non si resero conto che amore è donare, è riconoscere nell'altro se stessi e quindi agire così come si vorrebbe che gli altri agissero verso di noi. Solo a queste condizioni si avrebbe LA LIBERTÀ VERA, IL VERO RISPETTO, LA REALE UGUAGLIANZA, L'AMORE VERO.
Solo allora l�uomo non sarebbe il lupo del simile,non ucciderebbe! Uccidere non è solo l'atto materiale ma, si può uccidere e si uccide attimo dopo attimo con le parole, con il comportamento, poiché come ebbe a dire Lui una volta -"se avete coscienza e riconoscete che sia giusto uccidere FATELO"-penso voglia dire : se uccidete perchè STRUMENTI VERI, MEZZI VERI, non siete assassini, sarete mezzi reali come lo fu GIUDA, le guardie e coloro che si trovarono ad uccidere CRISTO giacchè erano incoscienti strumenti per il raggiungimento del disegno del PADRE. Questo mio pensiero si rafforza ricordando la frase di CRISTO: "Padre, perdona loro perchè non sanno quel che fanno" è detta perchè noi uomini capissimo!
In questa frase, per me, è racchiusa la chiave dell'amore, dell' affidamento, de l'umiltà della schiavitù-liberta dell'altruismo, del bene, del vero perdono, del superamento di se stesso traslato nell'umano essere e quindi si ricongiunge a quell'Amore di cui LUI parlava agli apostoli e quindi di quel rispetto di VITA d'ogni essere verso l'altro essere.
Chi è più assassino l'assassino materiale, divenuto tale per cause esterne o perchè mezzo o, noi "umani" che ci riteniamo onesti, illibati e poi uccidiamo, attimo dopo attimo, il nostro simile con le parole, col pensiero, con l'azione, con l'avidità?
Chi è più da perdonare colui che l'uomo chiama "pazzo assassino"o noi che lo giudichiamo tale e nello stesso momento del giudizio siamo stati i suoi giustizieri?
E' duro da portare avanti questo discorso e anche se, le parole sgorgano dal mio cuore, so di non essere in grado di metterle in atto.
E' come se conoscessi la soluzione del problema ma le operazioni spesso non so farle ed allora è come se non la conoscessi. Provo e riprovo e quando riesco a portare a termine l'operazione più facile, anche se la giudico importante, mi sento più leggera ma, sovente, nell' applicarmi all'operazione successiva, mi capita di dimenticare la prima e quindi non è improbabile che perdo la cognizione dell'una e dell'altra! Se fossi in grado di eseguire le operazioni della soluzione perfettamente, non starei qui a lambiccarmi , a lottare ecc, ecc, ma avrei raggiunto la base di lancio verso la saggezza.
Quello che posso promettere a me stessa, è di prendere l'impegno di eseguire le operazioni suggeritemi dal complesso della soluzione, impegnandomi a non dimenticare o cancellare quelle che riesco a portare a termine.
So, con certezza, che è molto dura, ma se LUI ha sopportato per noi l'UMANO SENTIRE, a che serve dichiararci SUOI SEGUACI se non cerchiamo, quanto meno, di calcare , bene o meno bene, le sue orme? Se LUI non si è ribellato, se ha amato e perdonato perché non cerchiamo anche noi, nelle cose più banali, d'amare e perdonare? Perchè ci ribelliamo alla schiavitù Divina ma accettiamo quella dell'uomo? Perchè non posponiamo, invece, tale schiavitù affinchè si ci possa sentire VERAMENTE LIBERI?
Quanti perchè e tutti hanno una sola risposta!
L'uomo nella sua limitatezza blocca la su stessa possibilità di illimitatezza e quindi rimane schiavo di se stesso e del simile lasciando che la sua miserevole mente lo devii dalla MENTE SUPREMA, che ha in sè (perchè immagine e somiglianza) che lo porterebbe alla CONOSCENZA VERA DI LIBERTÀ, D'AZIONE, DI PAROLA e quindi all'AMORE VERO nella FEDE VERA (intesa come fedeltà e nell' AFFIDAMENTO INCONDIZIONATO (al Se Superiore).
Conosci te stesso! Conoscendo noi stessi conosciamo la nostra VERA NATURA e COMPRENDIAMO DIO e, quindi, cosa vuol dire IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI LUI e di conseguenza l'AMORE.
Se l'uomo riuscisse a conoscere appena un pochino di se stesso avrebbe già messo un piede nell'EDEN e quindi non vivrebbe più il sogno- incubo della vita ma vivrebbe REALMENTE LA VITA!
Non essere in collera con questa presuntuosa amica, perdonami questo dire e perdonami il tempo che ti ho preso, ma sappiamo che era necessario che ne parlassimo per avere un aiuto a cercare di conoscere per poter riconoscere gli altri.
Conoscendo me, riconosco il mio simile poichè proveniamo dalla stessa origine, quindi l'altro è me ed io sono l'altro e tutti siamo LUI attraverso ognuno di noi.
Ti ringrazio per la pazienza e TU, che sei libero, indicami la LIBERTÀ (AMORE) affinchè possa seguirti ed aprire la via a chi con buona volontà vuole essere LIBERO uomo ma SCHIAVO DELL'UOMO-DIO-PADRE.



Con fraterno affetto Annamaria



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